Programma |
L’esplosione demografica del continente africano, ed in particolare dell’area subsahariana, non è un fenomeno che il mondo occidentale può ormai derubricare dalla agenda di governo dei propri territori. Il volgere le spalle al conseguente fenomeno migratorio, in un atteggiamento di totale chiusura materiale e culturale, non appare una risposta né intelligente né lungimirante. Solo un riequilibrio delle risorse tra paesi ricchi e paesi poveri potrà favorire un miglioramento delle condizioni generali di questi ultimi, e garantire un livello dignitoso di vita alle loro popolazioni, aprendo, di fatto, a nuove prospettive di sviluppo e di reciprocità utili a tutti. Ciò vuol dire mettere in atto quel “Piano Marshall per l’Africa” che, già dai tempi di Margaret Thatcher, viene proposto a più riprese sui tavoli di lavoro delle commissioni europee. Quanto detto, si traduce in una molteplicità di interventi da attuare direttamente nei territori interessati e, per quanto ci riguarda, nella progettazione e nella costruzione di opere architettoniche di varia natura. Durante il periodo coloniale, gli stati europei hanno imposto un modello di sviluppo avulso dalla cultura locale. Questo si è riflesso anche nel campo della pianificazione urbana e dell'architettura, imponendo modelli abitativi non appropriati. Lo stesso errore, sebbene in scale minore, è stato spesso fatto, in buona fede, negli interventi di Cooperazione che molte Organizzazioni hanno attuato nel territorio africano. Il distacco dalla cultura abitativa locale ha spesso provocato un rifiuto delle popolazioni locali verso le opere costruite e al conseguente loro deperimento. Il problema è di ordine generale e coinvolge sia gli interventi in aree rurali, sia le aree periferiche delle metropoli africane, meta di fortissima e incontrollata immigrazione interna, dove proliferano Slum e aree informali. Il corso si propone come una esperienza propedeutica al progetto nei PVS e, più in generale, ad un potenziamento dell'attenzione verso le forme dell'architettura intese come il risultato di una interazione tra il desiderio creativo dell'architetto e i bisogni, sia materiali sia culturali, delle persone. Attraverso gli strumenti classici del disegno, verranno studiati, analizzati e ridisegnati i modelli abitativi di alcune realtà dell’Africa subsahariana. Il corso si occuperà di indagare due modelli tipici e, in apparenza agli antipodi, dei Territori fragili: quello del villaggio rurale tradizionale e quello urbano degli slum. Verranno inoltre analizzati alcuni progetti realizzati dalla nuova generazione di architetti africani e architetti occidentali cooperanti. Nello specifico le lezioni verteranno sui seguenti argomenti: Migrazioni Interne, urbanizzazione ed emergenza abitativa nei PVS Città e villaggi in africa sub sahariana. Dalla città coloniale alle megalopoli Il modello abitativo del Villaggio Rurale I Villaggi rurali del Sahel La città Precoloniale La città coloniale Tra Senegal e Mali. La ferrovia Dakar-Bamako e le sue stazioni: territorio e centri urbani Le megalopoli subsahariane e gli slum Kiambiu, uno slum di Nairobi. Esperienze e progetti. Il Modello della città intermedia. Nyandiwa, una città sul lago Vittoria. Esperienze e progetti. Un architetto per i poveri. La lezione di Hassan Fathy.
Conoscenza e capacità di comprensione Lo studente potrà acquisire la capacità di lettura, analisi e comprensione delle particolari realtà urbane e rurali dei Paesi in Via di Sviluppo e, più in generali dei territori ad elevata fragilità indagati dal corso.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione Lo studente potrà dimostrare le conoscenze acquisite nella elaborazione grafica di un metaprogetto riguardante una particolare realtà urbana indagata dal corso: uno slum della città di Nairobi, in Kenya.
Autonomia di giudizio Lo studente potrà sviluppare l’attitudine riflessiva relativamente alle proposte di intervento nei contesti fragili, e inoltre potrà sviluppare la capacità di elaborazione critica a livello individuale.
Abilità comunicative Lo studente sarà capace di descrivere con proprietà di linguaggio e terminologia appropriata sia le caratteristiche dei particolari modelli abitativi urbani e rurali dei territori indagati, sia di proporre adeguati indirizzi progettuali capaci di risolvere i problemi presenti.
Capacità d’apprendimento Lo studente potrà sviluppare quelle capacità di apprendimento che sono necessarie per intraprendere successivi studi (ad esempio l’elaborazione di tesi di laurea sui Paesi in Via di Sviluppo) riguardanti i medesimi argomenti o argomenti affini, con un alto grado di autonomia.
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Testi docente |
Alberto Arecchi, Abitare in Africa. Architetture, villaggi e città, nell’Africa subsahariana, dal passato al presente, Mimesis, Milano 1998 Patrick Dujarrick, Maison Sénégalaises, Habitat rural 1, Dakar 1986 Mike Davis, Il pianeta degli Slum, Feltrinelli, Milano 2006 AAVV, Needs, Lettera ventidue 2017 Sebastiano Nucifora, Alessandro Villari, Dieci Centri di Formazione Professionale in Senegal, Aracne, Roma 2022. Raul Pantaleo, Attenti all’uomo bianco, Eleuthera 2010 Riszard Kapuscinsky, Ebano, Feltrinelli, Milano 2008
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