Obiettivi |
Nel corso della durata annuale del Laboratorio occorre svolgere quattro temi progettuali: due al primo semestre e due al secondo semestre. I quattro temi progettuali sono: un memoriale dedicato alle vittime dei terremoti; una cappella universitaria della meditazione; una piazza; un lungomare. I temi hanno una scala “architettonica”, ed una scala di “progetto urbano” e sono anche occasione per svolgere delle riflessioni sulle condizioni della città, di media dimensione, contemporanea, del meridione d’Italia. La città dove sono ubicati i luoghi dei progetti è Messina. Ciascun tema progettuale ha un luogo differente, ma sempre all’interno del centro urbano di Messina.
Obiettivi formativi del Laboratorio di Progettazione Architettonica di quarto anno sono: 1° Sviluppare un "metodo", inteso come successione articolata di tappe, che permette di elaborare un progetto semplice e complesso di una parte di città. 2° Saper affrontare un tema di progettazione che implica il rispetto di programmi, vincoli, limiti, leggi, regole e regolamenti. 3° Saper affrontare un tema che abbia implicazioni urbane con una città meridionale, con la sua storia urbana, la sua economia, il suo tessuto sociale: in generale il suo contesto. 4° Avere consapevolezza dei fondamentali problemi di “costruttività” del progetto (dalla tecnologia, agli impianti, alle strutture). 5° Saper affrontare problemi legati ai caratteri di un luogo: alla storia ed alla memoria di un luogo, al territorio ed alle sue valenze, al paesaggio dello Stretto ed alla sua complessità.
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Programma |
Corso di Studio Architettura quinquennale a ciclo unico Codice insegnamento SAR39 Docente Marco Mannino Insegnamento Laboratorio di Progettazione architettonica 2 Ambito disciplinare Composizione architettonica e urbana Arredamento Settore Scientifico Disciplinare ICAR/14 – ICAR/16 Numero di CFU (8+4) 12 Ore di insegnamento 120 Anno di Corso Quarto anno Semestre I + II_annuale
Descrizione sintetica dell’insegnamento e obiettivi formativi Il Laboratorio di Progettazione Architettonica 2 propone una esperienza di sintesi relativa ai “saperi” inerenti la progettazione architettonica e urbana. Il Laboratorio 2, attraverso gli strumenti propri della progettazione, affronta in maniera complessa e matura le problematiche degli insiemi architettonici e del loro spazio di relazione, mettendo in atto operazioni di costruzione e trasformazione della città e del paesaggio. L’istituzione di una nuova forma di aggregato urbano -la Città metropolitana- obbliga a ripensare una nuova forma di città estesa a una dimensione territoriale. Il territorio meridionale in particolare, denota oggi una complessiva fragilità rispetto ai problemi relativi alla dispersione urbana, alla mancanza di un valido sistema infrastrutturale, agli eventi climatici esterni e i disastri ambientali provocati. A questa fragilità dobbiamo opporci provando a offrire modelli progettuali di area vasta. L’obiettivo formativo è l’integrazione delle conoscenze nel campo dell’architettura, della città, del territorio, mirata a identificare il progetto come processo di sintesi e momento qualificante del costruire: in questo senso, attraverso l’approfondimento degli aspetti scientifici, metodologici, operativi, della progettazione architettonica e urbana, il Laboratorio 2 suggerisce e sperimenta un utilizzo di tali conoscenze per identificare i problemi complessi e risolvere in modo innovativo i bisogni della società contemporanea. Prerequisiti Il Laboratorio inizia nel mese di ottobre 2017 e termina l’ultima settimana del mese di maggio 2018. Per poter sostenere l’esame del Laboratorio lo studente deve aver sostenuto e “verbalizzato” l’esame del Laboratorio di Progettazione Architettonica 1
Programma del corso Il Laboratorio riflette su opere infrastrutturali che permettono di dare forma e misura a parti del paesaggio. I piccoli centri urbani della costa ionica del messinese e il suo territorio costituiscono il luogo della nostra indagine conoscitiva e progettuale. Osserviamo come l’architettura, soprattutto nelle regioni del sud d’Italia, non si connoti solo in ragione dei suoi monumenti, ma per essersi costruita in stretta relazione con la forma naturale dei luoghi. Il paesaggio naturale rappresenta sempre lo scenario necessario e imprescindibile per cogliere le ragioni della sua forma. La singolarità e l'identità dei luoghi si definiscono sempre attraverso una relazione complessa tra le forme fisiche della natura e le forme costruite dell'architettura, tra la conformazione dello spazio naturale e la morfologia delle strutture insediative. Nella reciproca relazione tra questi due "sistemi" risiede la loro bellezza. Il mestiere dell’architetto partecipa con ostinazione a un processo di conoscenza indirizzato verso la definizione del senso di un luogo, e non, come oggi troppo spesso accade, riferito a una condizione soggettiva ed autoreferente. Un impegno condiviso con chi considera l’architettura un fatto eminentemente collettivo e “mette in forma” interpretandola, un'idea condivisa da epoche e generazioni. Un impegno inteso come dovere morale teso a comprendere cosa appartiene alla storia di questi luoghi – e cosa è invece ad essa estraneo – e a riaffermarlo attraverso un atto di trasformazione.
Il Laboratorio di Progettazione Architettonica 2 indaga dunque il rapporto tra architettura e natura applicandolo al contesto urbano delle “fiumare” del versante ionico del territorio messinese. Se si analizza la topografia di questi luoghi, il valore topologico della sua forma fisica e le forme delle strutture insediative, ci accorgiamo del valore fondativo e della complessità di questo rapporto, comprendiamo come la forma e la strutturazione dei sistemi antropici assumano “senso” in relazione alla forma del territorio in cui si collocano. Da questo punto di vista la prevenzione al rischio idrogeologico e le opere per la “messa in sicurezza” del territorio, da necessità possono essere viste come una opportunità per la trasformazione del paesaggio.
Risultati attesi (acquisizione di conoscenze da parte dello studente) Sembra perduto oggi nell’architettura un punto di vista unitario sul quale fondare una teoria. Sembra non essere più patrimonio collettivo quella capacità di riconoscere i caratteri dei luoghi che è sempre stata alla base dell’ “architettura della città”. Questa condizione la si riconosce nella contraddittorietà dell’esperienza dell’architettura contemporanea, nell’incapacità oggi di definire un’idea di città condivisa. Per questa ragione il Laboratorio, attraverso le attività didattiche programmate, si propone di delineare, nel patrimonio di conoscenza dello studente, alcune linee di ricerca che ribadiscano la centralità della città (ormai “metropolitana”) come luogo fisico individuato ormai a una scala territoriale e riflettere sul ruolo della sua forma e della sua struttura come uno dei problemi fondamentali del progetto d’architettura. Alla fine del percorso didattico, al quinto anno di frequentazione, lo studente dovrà possedere consapevolezza: - Del concetto di morfologia urbana e territoriale. Sulla questione del “paesaggio” e della definizione di un rinnovato rapporto tra le forme del costruito e le forme della natura; - Dei modelli urbani e tipi insediativi. Sulla questione dell’assunzione della ragione urbana come valore per la forma degli edifici; - Della ricerca della forma della città del nostro tempo; - Delle forme della costruzione in riferimento allo spazio della città e quindi della definizione di forme costruttive rappresentative del carattere dell’edificio.
Tipologia delle attività formative Lezioni (ore/anno in aula): 40 ore/anno in aula Esercitazioni (ore/anno in aula): 80 ore/anno in aula Modalità, contenuti e tempi della componente di lavoro che lo studente dovrà svolgere autonomamente al di fuori delle ore di didattica frontale erogata: 60 ore/anno per studio a casa 60 ore/anno per studio e ricerche in biblioteche e archivi 60 ore/anno per sopralluoghi, partecipazione convegni e seminari
Lavoro autonomo dello studente Il Laboratorio si articola in tre fasi: I fase (ottobre-dicembre) - lezioni, esercitazioni seminariali per la definizione del progetto urbano generale (masterplan), Alla fine della prima fase dovranno essere consegnati i seguenti elaborati: - carta “tematica” di rilievo dell’esistente dell’area di intervento; - planivolumetrico del progetto 1:1000/1:500; - sezioni e profili generali 1:1000/1:500; - modelli di studio
II fase (gennaio- aprile) - esercitazioni in classe per la elaborazione del progetto definitivo. Gli elaborati richiesti in questa seconda fase sono un approfondimento progettuale di quanto già elaborato. Anche per questa fase è prevista una consegna finale. La scala di approfondimento prevista è 1:200.
III fase (maggio-giugno) - esercitazioni in classe per la verifica di tutte le parti del progetto e all’approfondimento individuale di ciascun allievo.
Modalità di verifica dell’apprendimento Si prevede la formazione di gruppi di lavoro per lo sviluppo del progetto urbano; è invece autonoma, per ciascun allievo, l’elaborazione dello sviluppo del progetto architettonico.
Sulla base del rendimento sull’elaborazione delle esercitazioni svolte e dell’accertamento del requisito minimo di frequenza (almeno con il 70% di presenza nello svolgimento del Laboratorio si potrà accedere all’esame finale).
L’esame verterà sulla discussione degli elaborati predisposti durante l'anno e di quelli del progetto definitivo (tavole formato A1, modelli ed elaborazioni fotografiche di questi). La discussione s’indirizzerà sulle scelte d'insieme e sulla coerenza tra i dati di progetto assunti e i caratteri della configurazione urbana e architettonica. Ai fini del voto finale, concorrerà la valutazione sulla capacità dello studente di sviluppare riflessioni adeguate sui nodi critici del dibattito architettonico affrontati nelle lezioni teoriche (elaborato d’esame sarà un book –formato A3-con riflessioni critiche degli argomenti trattati durante l’anno).
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