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Nuovo Teatro Siracusa - Stagione artistica Primavera 2012 - foto

A qualche mese dalla riapertura al pubblico, periodo in cui si sono ospitati eventi speciali, rassegne e festival, prende avvio la Stagione Artistica Ufficiale del Nuovo Teatro Politeama Siracusa di Reggio Calabria.

Un viaggio primaverile tra Prosa, Musica, Cinema, Mostre e Teatro di Figura, nell’intento di dare un saggio di alcune linee di programmazione artistica che si intende perseguire.

 

Sezione Prosa “Parole come Pietre / Vecchie e nuove drammaturgie”

Parole come Pietre, è definizione evocativa, allude a Scritture antiche, certo, ma è piena di sensi che non cessano di essere pienamente del presente.

Se le parole, come le pietre, hanno peso e sostanza, possono essere oggetti di architetture ideali, testimoniare storie, definire memorie. Ritornare in pieno al centro del ruolo - effimero e necessario ad un tempo - della drammaturgia.

La mancanza di una nuova drammaturgia è stata così a lungo indicata come causa della crisi del teatro italiano, da essersi trasformata in luogo comune nel migliore dei casi, in auspicato nuovo canale di finanziamenti pubblici nel peggiore. Se non è vero che la crisi dipende dalla drammaturgia, è però vero il contrario. Quando le parole sono come pietre, quando su di queste si può costruire lo spettacolo, il teatro rivive come forma di coscienza, recupera il suo senso poli-tico, da polis.

Proponiamo per il Siracusa 2012 una breve stagione in abbonamento, basata su quattro spettacoli teatrali e tre concerti. La musica è nuda, deve tendere a spogliarsi degli orpelli; il teatro al contrario ad acquistare spessore civile. Questo può avvenire guardando indietro, alla tradizione drammaturgica italiana, di cui la nostra stagione individua due maestri, Pirandello per il primo dopoguerra del ‘900, Pasolini per il secondo. Su Pasolini e su Pirandello agisce la riscrittura drammaturgica, tesa ad individuarne e metterne in evidenza i nodi problematici. La strada di Vestire gli Ignudi (all’origine del Pirandello Drei di Renato Nicolini) contiene in germe il meccanismo dei talk show degli anni ‘2000? Quale politicità di Pasolini è effettivamente operante oggi? Può avvenire guardando alla nostra contemporaneità, come nel testo di Francesco Suriano che ha centro la tragedia della Thyssen, o come nel testo di Rino Marino premiato dal pubblico e segnalato dalla critica al Premio Dante Cappelletti che ha al suo centro, al contrario, l’apparente atemporalità (però beckettiana) del trapanese.

Sezione Musica “Nudi d’Autore”

Già da alcuni anni la produzione cantautorale italiana, e in particolare quella del Sud Italia, sta attraversando un momento di grande vivacità ed innovazione. Senza più l’affanno di dover necessariamente scrivere nella lingua nazionale (tabù superato prima di tutti da Pino Daniele e ratificato poi da Fabrizio De André) i poeti musicisti si rendono protagonisti del vero rinnovamento della musica italiana. La curiosità di conoscere l’essenza della scrittura e della sua iniziale ispirazione ci ha spinto a proporre questa piccola ma significativa rassegna che presenta i cantautori “nudi”, appunto, senza band e orpelli. A “denudare” ulteriormente gli artisti ci darà un contributo autorevole il giornalista Sergio Conti che ospiterà nel suo studio, opportunamente ricostruito sul palco del Teatro Siracusa, le piccole interruzioni dei singoli concerti. Un’occasione più unica che rara per curiosare e conoscere il mondo poetico e quotidiano dei nostri più quotati cantautori. Partendo con Patrizia Laquidara (Premio Tenco 2011), interprete raffinata di accenti nordico-mediterranei, in perpetuo viaggio tra canzone d’autore e musica popolare. Come dalla musica popolare, contaminata con il rock, deriva l’inarrestabile esuberanza calabra di Peppe Voltarelli (già leader e cantante de Il parto delle nuvole pesanti). Un piccolo viaggio che sarà chiuso da Luca Madonia, catanese dall’aplomb inglese, esile ed elegante nell’aspetto ma con una voce possente, intensa e vibrante, che dall’esperienza felice dei Denovo, fino al suo più personale e intenso viaggio da solista, continua a rappresentare una presenza di particolare interesse nel panorama della musica d’autore italiana.

Sezione Teatro di Figura

Un piccolo, ma significativo, progetto all’interno progetto generale è rappresentato dallo spazio dedicato ad una delle più interessanti realtà (pienamente reggina) del Teatro di Figura in Italia: Il Teatro delle Rane.

Attraverso una mostra e uno spettacolo le Marionette delle Rane raccontano e si raccontano, aprendo uno spazio (per adesso) sperimentale, dedicato al pubblico dell’infanzia e delle famiglie, con cui il Teatro intende costruire nel tempo un dialogo strutturato e fecondo.

Evento speciale

26 settembre 1970 – Il cielo limpido è una produzione che sperimenta l’incrocio del linguaggio della narrazione teatrale con i moduli del cinema documentario, e viene qui presentato in prima assoluta. Mana Chuma Teatro lo ha liberamente tratto dal proprio spettacolo teatrale ’70voltesud, lavoro che per la prima volta narrava in maniera organica i moti di Reggio Calabria, la strage di Gioia Tauro, la morte dei cinque anarchici calabresi che su quei fatti indagavano, il golpe borghese.

La stessa scrittura drammaturgica di ’70voltesud, per certi versi già molto simile nella costruzione ad una intelaiatura cinematografica, e la disponibilità di notevolissimi materiali d’archivio, non utilizzati per ovvie ragioni nel lavoro teatrale, ha portato a immaginare un lavoro organico tra il linguaggio proprio del teatro e quello del cinema documentario, per provare ad esplorare una nuova forma di costruzione, che per analogia al docu-film si potrebbe definire docu-teatro.

Il lavoro filmico è stato costruito principalmente sulla struttura dello spettacolo teatrale, pur attraverso una sua riduzione e riscrittura appositamente finalizzata. A riprese in teatro, progettate e realizzate ad hoc, alternate con riprese realizzate sui luoghi in cui si svolsero gli avvenimenti narrati, si sovrappongono i materiali di repertorio, filmici, sonori e fotografici, in gran parte inediti, raccolti nel lavoro di studio e progettazione dello spettacolo.

Il progetto di gestione

Il CineTeatro Politeama Siracusa di Reggio Calabria ha finalmente riaperto al pubblico dopo due anni di silenzio.

Una nuova veste e una nuova organizzazione quella che la compagine, nata per la gestione di questo spazio culturale strategico per la città di Reggio Calabria, si è data.

L’obiettivo generale che ci si pone è quello di ripensare il teatro, attraverso un percorso condiviso, come un luogo di incontro tra i diversi linguaggi artistici e creare, a regime, uno spazio accogliente, dotato di servizi e costantemente aperto al pubblico e alla citta: in sostanza un moderno centro culturale.

Il progetto culturale e il modello di gestione tecnico-organizzativa, ancora in corso di implementazione, prevedono dunque la costruzione di un soggetto che possa nel tempo diventare centrale nella vita culturale non solo della città, ma dell’area dello Stretto, e raggiungere una sua dimensione di stabilità.

L’Associazione Temporanea di Scopo, nuovo organismo di gestione del Teatro, è formata dalla Fondazione Horcynus Orca (ente culturale di livello internazionale a partecipazione pubblico-privata), dall’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e dalla cooperativa sociale Alta Marea, importante realtà dell’economia sociale del territorio.

Questa compagine, ha infatti ottenuto in gestione dalla Regione Calabria la prestigiosa struttura culturale tra le più antiche della città dello Stretto (costruita nel 1921 lungo il centralissimo Corso Garibaldi), godendo anche del partenariato di numerose organizzazioni culturali, artistiche e dell’economia civile del territorio di Reggio Calabria.

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