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12 maggio Architetture del silenzio con Paolo Zermani

Venerdì 12 maggio, a partire dalle ore 9.30 in aula A1 del plesso di Architettura, si svolgerà il secondo appuntamento per l’anno accademico 2016/17 del ciclo di incontri Abitare il Vuoto. La città per isole. Dopo la conferenza di Renato Bocchi nel marzio scorso sarà ospite del ciclo Paolo Zermani, architetto, professore ordinario di Progettazione Architettonica presso l’Università degli Studi di Firenze che argomenterà sul tema Architetture del Silenzio.

Il dialogo con Zermani prevede un dibattito aperto con gli studenti, stimolati a porre le proprie riflessioni sulla composizione dello spazio in architettura. Dopo la conferenza, introdotta da Antonello Russo (curatore dell'iniziativa) si alterneranno, a commento delle tematiche sollevate, gli interventi di: Gianfranco Neri direttore del dArTe dipartimento di Architettura e Territorio, Ottavio Amaro, Marco Mannino, Marcello Sestito, docenti della Mediterranea.

Di seguito un testo tratto dal retro di copertina del volume Paolo Zermani, Oltre il muro di gomma, edito da Diabasis, Reggio Emilia 2010: “L’architettura contemporanea è imprigionata dal muro di gomma di immagini sorde ad ogni relazione con il mondo reale. Nel paesaggio dilaniato, l’architettura, che è sempre ricostruzione, deve cercare, al contrario, una nuiva consapevolezza critica. Perchè ancora e solo le misure vere possono dare alimento al sacro fuoco dell’arte, che si manifesta esclusivamente - tra il darsi e il ritrarsi della fiamma - quando il proprio apparire è regolato. (...). Solo se accetterà di proporsi come “continua, inesausta cura della ferita che l’uomo arreca ogni giorno al corpo del mondo”, l’architettura potrà riconquistare posto tra le cose.”

Paolo Zermani (1958) dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica nella Facoltà di Architettura di Firenze e, dal 2015, insegna «progettazione» nell’Accademia di architettura della Svizzera italiana, a Mendrisio. Ha insegnato al Master in Teologia e Architettura di Chiese presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale.
E' fondatore dei convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze. Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. E' stato direttore esecutivo della rivista internazionale di architettura "Materia" dal 1990 al 2000.
E' stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996,2014 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005,2013. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni e la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”. Nel 2013 la Galleria “Casabella-Laboratorio” gli ha dedicato la mostra “Lectio tacita. La Cappella nel bosco e altri spazi sacri”. Tra i suoi scritti “Identità dell'architettura” I e II (1995 e 2002) e “Oltre il muro di gomma”(2010).
E' Accademico di San Luca.

Ciclo di incontri
Abitare il vuoto. La città per isole
a cura di Antonello Russo

Programma generale della iniziativa. Tematiche
La polverizzazione del nucleo familiare in una nebulosa indistinta di fruitori, le mutate abitudini dell’abitante urbano contemporaneo, l’innalzarsi delle richieste identitarie, delineano nello studio della casa i presupposti per un necessario superamento delle categorie tipologiche tradizionali a vantaggio di una flessibilità delle dinamiche spaziali e una conseguente rimodulazione degli equilibri funzionali disposti nella Modernità. In tale quadro lo scenario contemporaneo, caratterizzato dalla sovraesposizione mediatica di ogni attività performativa dell’individuo, dalla messa in rete della sua stessa esistenza, sembra registrare, di converso, nella casa la domanda di una riconoscibile delimitazione della dimensione privata protesa a rileggere nell’internità nello spazio domestico un confine certo e riconoscibile. Le richieste di flessibilità dello spazio abitativo definiscono nella pianta dell’alloggio la rimodulazione e in alcuni casi un ribaltamento degli equilibri proporzionali tra spazio servente e spazio servito. La crescente richiesta di spazi esterni conviviali, quali logge, terrazze, giardini, posti in continuità con lo spazio domestico, caratterizzando l’indebolimento della soglia di passaggio tra interno e spazio aperto della residenza conducono, in più casi, all’affermazione di una spazialità dal prevalente sviluppo orizzontale che individua nella evoluzione del tipo a patio il suo schema di riferimento. In seno alla dimensione aggregativa si profila la necessità di una ricerca per la disposizione di isole insediative disposte sul territorio in forma di matrici generative incentrate sul controllo dello spazio aperto, sia nella eminente dotazione pubblica che nella dimensione privata delle singole unità. In ambito urbano l’aggregazione misurata di tale tipo edilizio definisce i margini di un modello che può definirsi ad arcipelago. Esso dispone, nell’applicazione del paradigma della densità avvicendata a controllati processi di rarefazione, la composizione di isole insediative autonome come alternativa al proliferare indistinto della città diffusa. Si innestano, in tale complesso quadro, studi per la realizzazione di metodologie emergenziali per la predisposizione di modelli di riferimento che, a partire da una infrastruttura di base condensatrice del sistema delle reti, siano in grado di accogliere l’intervento privato in fasi successive. (AR 2016)

Parole chiave
Una serie di termini di riferimento Abitare, Spazio, Misura, Struttura, Luce, Casa, Città, Densità, Flessibilità, Identità, Patio, Tipologia, Vuoto sintetizzano gli intendimenti programmatici del ciclo di incontri tracciando una ideale mappa dei temi oggetto di dibattito.

Il ciclo di incontri
Abitare il vuoto. La città per isole rientra nelle attività culturali del dArTe, dipartimento di Architettura e Territorio, per l’anno accademico 2016/17. Il programma di conferenze è curato da Antonello Russo, ricercatore in composizione architettonica e urbana, ed è condotto, con il coinvolgimento di docenti e dottori di ricerca della Mediterranea, all’interno del corso di Composizione Architettonica 2A al secondo anno dei Corsi di Laurea in Architettura LM4 e Scienze dell’Architettura L17.

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