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La Mediterranea alla Google di Londra

Per gran parte dei ragazzi Google è un mito! L’azienda, famosa per il suo motore di ricerca e per il sistema Android, ma anche per la sua filosofia e la sua concezione del lavoro, è uno dei posti che tutti i giovani vorrebbero visitare e dove molti ragazzi vorrebbero lavorare “da grandi”.

Il sogno di Google è diventato realtà due anni orsono per un ex-studente della Mediterranea, Michele Chiappalone, che è stato assunto presso la sede di Londra, testimonianza, questa (qualora ce ne fosse bisogno), dell’ottima qualità dei percorsi formativi presso la Mediterranea. L’anno scorso Michele è venuto a trovarci per raccontare la propria esperienza e per cercare di creare un “canale privilegiato” tra Google e la Mediterranea. Uno dei frutti di ciò si è avuto la scorsa settimana quando, grazie a Michele, 25 studenti della Mediterranea, iscritti ad alcuni corsi di studio dei dipartimenti DIIES e DIGIEC, accompagnati dal prof. Domenico Ursino (prorettore con delega all’Informatica e relatore di Michele), si sono potuti recare presso la Google a Londra e, con l’occasione, visitare la città e alcuni musei.
La visita è stata organizzata dall’Associazione studentesca E.U.Re.Ca. e dal Laboratorio accademico di co-working Barbiana 2.0. Tutta la governance dell’Ateneo (con in testa il rettore Pasquale Catanoso e il direttore generale Marcello Zimbone) ha incoraggiato sin dall’inizio l’iniziativa, e il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione hanno deciso di cofinanziarla. Segno, questo, di una grande attenzione del nostro Ateneo verso iniziative formative di qualità e verso le proposte degli studenti.

La visita alla Google è stata fantastica. Il mito di Google si è concretizzato davanti agli occhi (quasi increduli) degli studenti e del loro professore. La Google ha una concezione innovativa del lavoro: non ci sono orari fissi ma si lavora per obiettivi; dentro l’azienda ci sono tantissimi spazi comuni, molti spazi di socializzazione, una biblioteca, una palestra, due mense rifornite quasi continuamente di qualsiasi cosa che può essere presa gratuitamente da tutti i lavoratori. Presso la Google non esistono preconcetti di nessun tipo; non esiste nessuna forma di discriminazione. Si è valutati per quello che si è e si fa realmente. Insomma, un ambiente di lavoro da sogno!!!
I partecipanti, oltre a visitare l’azienda e a parlare con Michele ed un altro “Googler” della loro esperienza di lavoro, hanno potuto partecipare ad un seminario con una manager dell’azienda e con una dipendente del reparto risorse umane che hanno spiegato loro come si fa un curriculum che possa attirare l’attenzione di un selezionatore e come devono essere condotti i colloqui di lavoro. Si tratta di un bagaglio culturale che, normalmente, non viene trattato nei corsi ma che risulta essere fondamentale per il proprio futuro lavorativo. I legami tra Google e la Mediterranea sono destinati a rinsaldarsi ancora di più in quanto, prima di Natale, verrà organizzato un evento presso la Mediterranea con la partecipazione di un “Googler” che lavora presso la sede di Londra.

Ma la visita a Londra non si è limitata alla Google. Sono stati visitati anche il Museo dedicato a Faraday e il Museo delle Scienze. Quest’ultima visita è stata veramente fantastica: presso il museo si trovano, infatti, la capsula con cui i primi uomini sono sbarcati sulla luna, svariati pezzi di navicelle della NASA, ma anche orologi, turbine, le prime macchine elettriche, e tanto altro ancora.
Non sono mancati, poi, le visite ai più importanti monumenti di Londra e, durante la sera, i momenti di convivialità (solo per citarne uno, la cena presso un ristorante belga con Michele e uno startupper che vive a Londra e che ha raccontato ad alcuni partecipanti la propria attività).

Alla fine questo viaggio difficilmente verrà dimenticato da tutti coloro che vi hanno preso parte. Per capire come esso abbia “segnato” gli studenti, si riportano, di seguito, alcune loro frasi prese dall’immancabile gruppo whatsapp che è stato realizzato: Antonia: “Grazie al professore e a Michele che hanno realizzato il mio sogno di entrare alla Google. Grazie ad ognuno di voi che ha portato sempre, a proprio modo, aria di allegria ed entusiasmo”. Vanessa: “Il ricordo di questa esperienza rimarrà indelebile nella mia memoria”. Antonino: “Un’esperienza così rimarrà per sempre con me. Mi ha fatto toccare con mano come l’impegno, la passione, la curiosità, la creatività possono portare a una realtà migliore, più vivibile e più adatta ai bisogni dell’uomo”. Michele: “Ringrazio tutti perché, oltre alla realtà Google, ho potuto scoprire il lato più bello della nostra università. Sono stati giorni molto intensi, saremo anche stanchi, ma contentissimi della bellissima esperienza vissuta”. Domenico: “Siamo stati in una top azienda, quale la Google. E vedere lavorare lì un nostro collega (Michele) è stato anche un motivo per darci sempre dentro e credere nelle nostre capacità, sia nello studio che nel lavoro. Mitica UniRC”.

Un’esperienza come questa non è frutto di improvvisazione. Dietro c’è stato tanto impegno da parte degli organizzatori (in particolar modo di Manlio D’Agostino, Luciano Genovese e Antonia Russo), ma anche dell’associazione studentesca E.U.Re.Ca. e del laboratorio di coworking Barbiana 2.0.

E.U.Re.Ca, realtà associativa consolidata da circa 10 anni, organizza convegni tematici, viaggi studio e varie iniziative per gli studenti di Ingegneria, con l’obiettivo di far vivere la vita universitaria a 360 gradi. Recenti sono i viaggi organizzati dall’ Associazione a Dubai e Abu Dhabi, Berlino, Milano, Napoli, Bologna e Catania, per visitare aziende, cantieri, e centri di ricerca. Altro importante aspetto di questa Associazione - oltre ai viaggi ed ai convegni con relatori di fama internazionale - sono le iniziative benefiche, una tra tante, “Natale in Ateneo”, dove i ragazzi del direttivo organizzano una giornata di giochi e divertimento per i bambini di una casa famiglia, ospitandoli nei locali di ingegneria e cercando di far loro trascorrere un Natale migliore!

Barbiana 2.0 è il primo laboratorio accademico di coworking in Italia e il secondo in Europa, nato sulla scia dei grandi laboratori accademici di coworking americani. Esso si propone di rendere le attività di ricerca e di formazione sempre più partecipative, assegnando agli studenti un ruolo da protagonisti. Inoltre, vuole fare in modo che chi sceglie di rimanere a studiare a Reggio possa avere opportunità uguali (se non migliori) di chi decide di studiare fuori città. Negli ultimi anni ha organizzato svariati eventi, seminari, attività formative, etc. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito Web www.barbiana20.unirc.it.

Tutti i partecipanti si sentono in dovere di ringraziare la governance dell’Ateneo (primi fra tutti il Rettore Prof. Pasquale Catanoso e il Direttore Generale Prof. Marcello Zimbone) per il costante supporto e il continuo incoraggiamento che sono stati forniti.
Si ritiene che il miglior modo per concludere questo articolo consista nel cedere la parola ai partecipanti a cui è stato chiesto di definire in un tweet cos’è per loro la Mediterranea.

Ecco le risposte (che qualche volta sono state più lunghe di un tweet!!!!):

  • Giuseppe: “La Mediterranea per me è passione ed interesse nei confronti del mio indirizzo di studi”. Ilaria: “La Mediterranea è collaborazione”.
  • Domenico: “La Mediterranea è un compagno di viaggio. Intraprendendo insieme un percorso se ne comprendono pregi e difetti, affezionandosi attimo dopo attimo”.
  • Antonella: “Mediterranea è iniziativa, passione e consapevolezza che la collaborazione può portare lontano”.
  • Giulia: “Per me la Mediterranea è una grande famiglia. Mi ha dato modo di imparare, di maturare e formarmi, seguita da docenti eccellenti e colleghi fantastici”.
  • Giusy: “Mediterranea è arricchirsi facendo nuove esperienze, formandosi accanto agli amici, voglia di collaborare insieme a loro e, soprattutto, condivisione”.
  • Vanessa: “La Mediterranea è la base del nostro futuro che, tra studio e contaminazione di idee, dà vita ai nostri sogni”.
  • Milena: “La Mediterranea è una famiglia. E’ sentirsi parte attiva di un sistema a cui interessa la tua opinione! Lì sei più che un numero di matricola, lì sei una persona!”.
  • Antonino: “Mediterranea è fabbrica di conoscenza, è obiettivi, impegno, ostacoli ma, soprattutto, soddisfazioni. Mediterranea è prepararsi per il futuro. Mediterranea è crescita, esperienze, scoperte. Mediterranea è cammino, Mediterranea è ponte tra ciò che siamo oggi e ciò che saremo domani”.
  • Nancy: “La Mediterranea è un’opportunità. Un’opportunità per crescere. Un’opportunità per migliorarsi. Un’opportunità per il futuro!”.
  • Antonia: “Per me la Mediterranea è condividere l’allegria di percorrere la propria storia consapevolmente rispettando i nostri sogni e l’unicità di ognuno di noi, è la mia seconda casa”.
  • Antonino: “Io vedo la Mediterranea come una stazione, noi siamo solo di passaggio in un fantastico via vai. A ognuno di noi sta salire sul treno giusto”.
  • Chiara: “Per me la Mediterranea rappresenta il primo passo verso il futuro. Il luogo in cui fare nuove esperienze in tutti i campi della vita, dove è possibile formare la propria persona dal punto di vista culturale ma allo stesso tempo formare nuove amicizie, conoscendo persone nuove con interessi in comune con cui condividere le ansie e le soddisfazioni”.
  • Federico: “La Mediterranea non è solo un luogo di formazione culturale e professionale, bensì è anche un luogo in cui l’università va vissuta attraverso un percorso formativo ma soprattutto attraverso un percorso relazionale che ci consente di crescere un domani principalmente come persone, e anche come professionisti”.
  • Luciano: “La Mediterranea per me è la giusta opportunità per acquisire competenze didattiche e personali indispensabili per affrontare la vita e il mondo del lavoro”.
  • Giuseppe: “La Mediterranea è l’esatto posto in cui l’educazione e la formazione culturale sono una priorità. Devo agli studi qui fatti lo spirito di curiosità, interesse e conoscenza che, gradualmente e sempre più consapevolmente, ho coltivato verso le discipline studiate”.
  • Michele: “La Mediterranea è una bellissima realtà. Riesce ad esaltare i rapporti umani e curare il percorso formativo che più ci piace, per riuscire ad entrare nel mondo lavorativo nel migliore dei modi, aiutandoci a concretizzare i nostri sogni. Mi sento molto fortunato di studiare in questa università”.
  • Luigi: “Per me la Mediterranea è un’opportunità per guardare il futuro senza timore, con la consapevolezza che solo dove c’è un rapporto umano tra docenti e studenti si può crescere anche umanamente, oltre che professionalmente”.

Articolo a cura del prof. Domenico Ursino e dei partecipanti al viaggio

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