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La Mediterranea fa memoria. Per non dimenticare la Shoah

Una candela accesa – nel mezzo dell’androne di ingresso del Lotto D di una cittadella universitaria gremita di studenti, docenti, gente comune – per gettare ombra su una delle pagine più tristi ed ignobili della storia dell’umanità, ma anche per tenere accesi il ricordo e la speranza.

Così Gianmarco Iaria (studente della Mediterranea, portavoce del Movimento universitario “Contaminiamo i Saperi” per l’occasione) immagina che sia giusto aprire la manifestazione con la quale l’Ateneo reggino, per la prima volta dalla sua istituzione, celebra a Feo di Vito la “Giornata della Memoria” (accogliendo l’invito rivolto – in particolare alle scuole e alle università – dalla legge n. 211/2000 ad organizzare “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”).

Inserito nei “Percorsi di riflessione condivisa”, promossi con la collaborazione del CRAL, il Servizio Speciale Diritto allo Studio ed i Contamination Lab, l’incontro (incentrato, stavolta, sul tema della memoria e al quale hanno aderito anche alcune tra le più importanti associazioni studentesche universitarie, come Athena, F.A.G., M.U.S.A. e New Deal) si è svolto, proprio nel Giorno del Ricordo, lo scorso lunedì 27 gennaio.

A tutti i partecipanti è stata messa al braccio una piccola fascia, contenente una stella ebraica ed un numero di matricola (sulla falsariga della scelta adottata dai nipoti di alcuni ebrei uccisi ad Auschwitz di farsi tatuare il braccio per avere sulla propria pelle in eterno il segno di ciò che è stato fatto ai loro ascendenti).

Dopo i saluti iniziali del prof. Angelo Viglianisi Ferraro, coordinatore del Movimento, e gli interventi delle proff. Enza Caracciolo e Amalia Di Landro (docenti del Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia), la fase di apertura della cerimonia è stata affidata alla suggestiva esibizione dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Vitrioli – Principe di Piemonte” di Reggio Calabria, che hanno eseguito brani legati alla memoria collettiva della Shoah, come “Evenu Shalom” (canto di tradizione ebraica) e “Beautiful That Way” (la celebre colonna sonora del film “La Vita è Bella”).

La parte centrale della manifestazione è stata riservata alla intensa relazione del dott. Giovanni Votano, autore del libro “Verso l’Abisso” e fondatore dell’associazione “Microdanisma”, che ha illustrato le caratteristiche storiche e politiche che portarono alla nascita dei regimi totalitari protagonisti del secondo conflitto mondiale, per poi ammonire l’uditorio sul pericolo che alcuni recenti risvegli nazionalistici possano degenerare in azioni simili a quelle patite nel secolo scorso. A seguire, l’intervento di Aldo Chiantella, eroe della Resistenza italiana, sopravvissuto alle torture dei tedeschi in Friuli (esperienza raccontata nel libro “Chiamatemi Abele”), il quale ha ricordato i giorni di battaglia in trincea, importanti per costruire l’Italia repubblicana.

Tanti i contributi da parte dei vari laboratori del Movimento “Contaminiamo i Saperi” (musiche e canti, brani in lingua inglese, francese e spagnola, passi di danza sulle note di Schindler’s List), fra i quali anche quelli di Paola Vecchietti, figlia di un sopravvissuto ai campi di sterminio tedeschi, della poetessa Natina Pizzi e del prof. Enrico Costa, uno dei padri fondatori della Mediterranea, che ha letto due componimenti scritti per l’occasione dall’artista calabrese.

Chiude la ricca e variegata carrellata di interventi un docente in pensione, che condivide una toccante lettera inviata ogni anno dal Preside di una scuola (ex internato in un campo di concentramento) ai suoi professori, per ammonirli a formare delle Persone votate al bene, prima ancora che degli scienziati o degli intellettuali capaci di utilizzare le proprie competenze per distruggere o compiere opere deplorevoli.

Resoconto a cura del Laboratorio di Giornalismo e Scrittura Creativa del Movimento universitario “Contaminiamo i Saperi”

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