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Risorse mirate per i centri storici calabresi: un progetto di comuni in rete per l’arte e la cultura (di Marisa Cagliostro)

I progetti finanziati dall’assessorato regionale all’urbanistica e governo del territorio costituiscono un vero e proprio salto di qualità nell’impiego dei fondi pubblici, operando secondo modalità innovative e sinergiche su un patrimonio regionale suscettibile di importanti ritorni sulla sicurezza degli antichi abitati, sulle connotazioni identitarie dei luoghi, sulla offerta turistico culturale. Le precise richieste del Bando per l’attuazione degli interventi sulle Aree Urbane ed Emergenze Urbane e Territoriali. Progetti integrati per la riqualificazione, il recupero e la valorizzazione dei centri storici della Calabria, hanno lasciato poco spazio alla approssimazione ed hanno premiato le aggregazioni di comuni che hanno trovato univoche linee di intervento in rete. In particolare nella provincia di Crotone il Consorzio reggino Cerere (Centro per il recupero dei centri storici calabresi) con sede staccata nel castello di S.Severina, ha lavorato alla costituzione di una nuova rete di comuni con capofila S.Severina e presidente della Rete il suo attivo Sindaco Cortese, per la partecipazione al progetto di centri storici in rete per l’arte e la cultura, valutato tra i primi e finanziato con circa undici milioni di euro, ottenendo un successo per il territorio regionale che si aggiunge alle attività progettuali coordinate e in corso di completamento che datano ormai dai fondi POR 2000-2006, con i progetti ISMIA (Area grecanica) e Parco archeologico della sinagoga di Bova Marina. L’esperienza e la competenza tecnico scientifica dell’ente, maturata nell’ambito della Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, il coinvolgimento di giovani energie locali, il continuo raccordo con i rappresentanti istituzionali comunali e i loro uffici tecnici, ha consentito, nel pur breve periodo estivo del 2008 di individuare un comune tessuto connettivo e comuni obiettivi per valorizzare e promuovere territori deboli solo per contingenze esterne. I comuni della rete, con capofila S.Severina sono: Caccuri, Carfizzi, Castelsilano, Cerenzia, Cotronei, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Mesoraca, Pallagorio, Petilia Policastro, Rocca di Neto, Roccabernarda, San Mauro Marchesato, San Nicola dell’Alto, Savelli, Scandale. La progettualità, elaborata in collaborazione con Integest di Crotone e coordinata da Sante Foresta e Salvatore Barresi, trae origine da alcune osservazioni che sono state condivise unanimemente da tutti gli attori del piano. Gli interventi, reciprocamente funzionali in quanto coordinati in un’offerta comune territoriale, sfociano in una strategia d’ambito più allargata rispetto al singolo territorio ma, comunque, circoscritta a un’area omogenea e caratterizzata da piani collettivi ed azioni collegiali. I programmi approvati dai singoli comuni sono stati ampiamente discussi e raccordati gli uni con gli altri, nello spirito di una programmazione partecipata e consapevole. Sono stati raccolti input provenienti anche da singoli cittadini e da associazioni che hanno partecipato ad alcune riunioni informative e di raccolta di proposte operative e di azioni riqualificanti per gli ambiti storici. L’unità di intenti si può rilevare soprattutto nei presupposti che hanno determinato l’identificazione dell’idea forza da perseguire e che ha trovato d’accordo tutte le amministrazioni coinvolte. L’impianto progettuale sostiene l’obiettivo di rafforzare la capacità di attrattiva dei singoli Centri Storici avendo come scenario e contesto di base le strutture architettoniche, i monumenti, le piazze o i portali. L’aggregazione del progetto “LUOGHI PER L’ARTE E LA CULTURA” propone però un’idea altamente innovativa ed originale attraverso il giusto connubio tra le manifestazioni della tradizione e i luoghi antichi delle città. Le manifestazioni, infatti, sono originali, non emulabili e più di qualunque luogo esprimono la cultura di un popolo, le sue tradizioni e le sue origini. Sfruttare il richiamo esercitato dalle varie manifestazioni religiose o demoetnoantropologiche e delle minoranze etnolinguistiche per aumentare la godibilità dei Centri storici. In questo modo ogni singolo comune conserverà la propria identità e fornirà una proposta di interesse che non andrà in concorrenza con quella degli altri ma costituirà una singola parte di un’offerta aggregata varia e diversificata. La crescente attenzione per il centro storico e la sua fruibilità, sono il volano per innescare azioni che portino alla sua valorizzazione ed alla sua riqualificazione sia in termini di vivibilità che di potenziamento e di riuso. Un’attività di programmazione comune vuole essere la strategia su cui puntare per una rivalutazione dell’area finalizzata ad uno sviluppo locale che non riesce a trovare i giusti indirizzi verso cui canalizzare le energie in modo proficuo e non dispersivo. Diventa prioritario far riconoscere l’elevato valore strategico quale elemento di sviluppo per l’intera città anche tramite l’identificazione di nuove funzioni economiche riallocate nel perimetro del Centro Storico. Le aspettative riposte in questo progetto sono di una rivalutazione delle zone di riferimento con conseguente migliore vivibilità per i cittadini lì residenti, miglioramento dei servizi presenti, ampliamento dell’offerta ricettiva per eventuali turisti e attrazione e sviluppo di nuove attività economiche legate ad un incremento delle presenze e dei visitatori dell’area. Inoltre, si vuole rafforzare il senso di identità culturale delle singole città promuovendone la connotazione legata alle tradizioni che trovano origine nella storia e nelle popolazioni fondanti dei singoli comuni. Marisa Cagliostro Presidente Consorzio Cerere

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