Corso | Architettura |
Curriculum | Curriculum unico |
Orientamento | Orientamento unico |
Anno Accademico | 2018/2019 |
Crediti | 6 |
Settore Scientifico Disciplinare | ICAR/15 |
Anno | Primo anno |
Unità temporale | |
Ore aula | 60 |
Attività formativa |
Docente | ALESSANDRO VILLARI |
Obiettivi | Arte dei Giardini è la disciplina che si propone di affrontare le questioni inerenti la corretta analisi e progettazione dei giardini e del paesaggio in generale. Il corso si colloca al secondo anno del percorso di apprendimento degli studenti e intende fornire loro i principali strumenti teorici e operativi utili al progetto del paesaggio. L’obiettivo del corso è far acquisire agli studenti la consapevole capacità di governare e valorizzare la complessità del progetto dello spazio aperto, sul piano culturale, etico, estetico ed ecologico, con una sensibilità attenta ai diversi elementi dell’habitat. Si intende guidare gli studenti verso un approccio globale, analitico e propositivo, al fine di affrontare un progetto paesaggistico in senso multidisciplinare attento alle caratteristiche dei luoghi, alle condizioni geografiche e alle esigenze espresse dalla collettività in perfetto equilibrio con le risorse naturali. In tal senso, il corso intende avviare un processo di conoscenza, in sintonia con le esperienze di una cultura paesaggistica e del giardino ormai consolidata e in conformità con le esigenze della contemporaneità. Altro obiettivo è di far comprendere che esiste un legame di reciprocità tra il progetto di architettura e il progetto degli spazi aperti. Entrambi utilizzano gli stessi strumenti teorico-compositivi ma si distinguono per campo di applicazione e per il diverso repertorio di materiali di progetto. |
Programma | IL GIARDINO CONTEMPORANEO: TRA STORIA E PROGETTO Il corso si propone di avviare un'esperienza a carattere progettuale fondata sulla necessaria coniugazione fra spazi aperti-architettura e con il proposito di sollecitare una riflessione critica e di approfondimento sul progetto del giardino - pubblico e privato – e dello spazio pubblico urbano. Partendo dall’osservazione del paesaggio naturale e antropico, il corso si propone di fornire un approccio sistematico alla disciplina dell’architettura del paesaggio, intesa come metodologia di lettura e progettazione delle dinamiche urbane, territoriali e sociali. A partire dai primi del novecento assistiamo ad una variazione radicale dei modelli compositivi del giardino. Nuove istanze culturali e sociali si affacciano nel nuovo secolo proponendo modelli formali del giardino sempre più innovativi e maggiormente connessi alla cultura artistica e architettonica del tempo. Di fatto le influenze della cultura moderna determinarono una variazione sostanziale dei modelli di scrittura e partitura architettonica del giardino. Si assiste per tutto il secolo ad una vera rottura con il repertorio del giardino classico di tipo francese o inglese. A partire dai primi anni del novecento si affermano nuovi caratteri che trasformano radicalmente tutto il portato storico culturale del giardino, con una vera e propria soluzione di continuità con il passato: - Il primo è di ordine socio-economico: con l’avvento della rivoluzione industriale si assiste alla progressiva disgregazione dell’economia basata sulla proprietà terriera e alla nascita di nuovi assetti sociali. La comparsa di una nuova classe borghese e la perdita di potere dei grandi latifondisti impone una riorganizzazione del territorio che porta alla frammentazione dei grandi appezzamenti e pone una seria riflessione sull’idea di giardino che passa da grandi parchi, dedicati ad una aristocrazia in fase di dissoluzione, a piccoli giardini come ultimi avamposti di natura nella nuova e caotica organizzazione della città; - Il secondo è di tipo quantitativo: si assiste ad una vastità di produzione che non ha confronto nel passato, con un maggiore numero di paesaggisti attivi; - Il terzo riguarda il diverso ruolo del giardino e più in generale del “verde” nell’evoluzione della società contemporanea. Con la crescita vertiginosa dei centri urbani, si sviluppa un interesse per l’elaborazione di tecniche paesaggistiche capaci di sancire e diffondere nuovi segni di identità della città. A partire dagli anni Trenta, dopo i manifesti teorici del Movimento moderno in cui la natura è spesso sfondo indifferenziato del paesaggio edilizio, il verde diventa elemento strutturale nella maglia urbana, dapprima come “standard”, poi quale fattore di qualità. Si assiste alla nascita dell’urban design; - Il quarto è di ordine stilistico. Il XX secolo è attraversato da una grande tensione tra innovazione e tradizione. Si registrano filoni di ricerca di nuove linee di pensiero per più moderni canoni estetici, capaci di soppiantare quelli a cui era affidata tutta la cultura del giardino nei secoli precedenti; Il quinto è infine legato a fattori di ambiente e sostenibilità e alla crescente coscienza universale del ruolo del paesaggio come risorsa vitale e della sua salvaguardia. La ricerca di un ambiente naturale compatibile con le mutate esigenze dell’uomo porta ad una nuova indagine del progetto, in equilibrio tra componente ecologica e forma. Il corso intende portare a conoscenza degli studenti i processi di sviluppo del giardino e dello spazio pubblico che hanno interessato tutto l’arco del secolo scorso, e condurre gli studenti ad una esperienza progettuale sul tema del giardino pubblico urbano. |
Testi docente | N.D. |
Erogazione tradizionale | Sì |
Erogazione a distanza | No |
Frequenza obbligatoria | Sì |
Valutazione prova scritta | No |
Valutazione prova orale | Sì |
Valutazione test attitudinale | No |
Valutazione progetto | Sì |
Valutazione tirocinio | No |
Valutazione in itinere | No |
Prova pratica | No |
Descrizione | Avviso | |
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Ricevimenti di: Alessandro Villari | ||
Il docente riceve gli studenti previo appuntamento (per e-mail all'indirizzo alessandro.villari@unirc.it) il mercoledi dalle 10,30 alle 12,30 presso il Dipartimento Architettura e Territorio. |
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