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10 gennaio IV Incontro del ciclo di conferenze Il consolidamento degli edifici storici. Temi e prospettive

Il 10 gennaio alle ore 14.00, presso l'Aula magna di Architettura, si terrà il quarto incontro del Ciclo di conferenze Il consolidamento degli edifici storici. Temi e prospettive.

Nata all’interno del corso di consolidamento degli edifici storici del corso di laurea magistrale in Architettura-Restauro del Dipartimento PAU, l’iniziativa, in collaborazione con l’Ordine degli architetti della provincia di Reggio Calabria, intende portare l’attenzione di studenti e professionisti architetti e ingegneri, sul tema complesso del rinforzo strutturale dell’edilizia storica con particolare riferimento alla sicurezza sismica. Il ciclo di conferenze che vede coinvolti docenti universitari con grande esperienza nel settore, si incentrerà sul rapporto, piuttosto controverso, tra sicurezza strutturale e rispetto dei valori autentici degli edifici su cui intervenire e dunque al rapporto fra progetto di consolidamento e progetto di restauro di un dato edificio.

Partendo da casi concreti, i contributi toccano alcuni aspetti nodali quali i metodi di indagine per l’individuazione dei meccanismi di danno, la resistenza meccanica e le tecniche di consolidamento di archi e volte, il monitoraggio preventivo e le indagini preliminari, il consolidamento delle strutture lignee e di quelle in calcestruzzo armato.
L’altro aspetto attiene invece l’influenza della normativa (Norme tecniche di costruzione, normativa antisismica con particolare riferimento all’applicazione nell’ambito dell’edilizia storica, ecc.) sulle pratiche di intervento e sul rapporto tra tecniche innovative e tradizionali nel rinforzo strutturale e, di conseguenza, del progetto di restauro di cui il primo è parte essenziale.

Il primo incontro del Ciclo di conferenze si è tenuto il 21 novembre.

Dopo l'Introduzione del responsabile scientifico, la professoressa Annunziata Maria Oteri, l'incontro ha in programma due parti:

Edifici esistenti: livelli di sicurezza sismica e responsabilità (I parte)
Esempi significativi di verifiche di stabilità e di interventi post-sismici (II parte)
Carlo Blasi Università degli studi di Parma

La conferenza tratta del rapporto tra livelli di sicurezza sismica e responsabilità. In particolare, nella prima parte il tema è trattato alla luce delle nuove norme tecniche, approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, delle quali [ad oggi] si prevede una prossima pubblicazione. Queste contengono interessanti indicazioni sia sui livelli di sicurezza sismica e sulle responsabilità dei professionisti e dei proprietari/amministratori, sia sulle procedure e sull’affidabilità delle quantificazioni che sono alla base delle verifiche sismiche. Le nuove norme, valide per gli edifici non tutelati, si avvicinano molto a quanto già in vigore in base alle “Linee Guida” del febbraio 2011 per gli edifici tutelati e propongono anche metodi qualitativi di valutazione che, ovviamente, mettono in crisi il concetto di sicurezza come numero oggettivo derivante dal rapporto tra resistenza e azioni esterne. In altre parole, la consapevolezza dei limiti delle procedure di quantificazione conduce, come conseguenza, al fatto che sicurezza non è più un elemento oggettivo, ma è piuttosto un’opinione, anche se basata su dati numerici e valutazioni qualitative di tipo empirico, e non esiste un livello minimo per l’agibilità degli edifici. Tutto ciò, ovviamente, comporta conseguenze difficili da immaginare sulle attribuzioni delle responsabilità in caso di dissesti.
Nella seconda parte, saranno mostrati alcuni esempi significativi di verifiche di stabilità e di interventi post-sismici.
I metodi di analisi della stabilità e della sicurezza degli edifici storici si stanno sempre più indirizzando verso il rilievo dei dissesti e dei meccanismi che si sono manifestati sugli edifici stessi e sulle patologie di tipologie di edifici tra loro simili. Gli abachi dei dissesti, allegati a recenti norme e le indicazioni contenute Raccomandazioni e nelle Circolari per gli edifici tutelati e non tutelati ne sono una chiara manifestazione. La valutazione della sicurezza e la determinazione degli interventi mediante l’esperienza e mediante valutazioni empiriche sono sempre più riconosciute come metodologie valide. Si presentano pertanto due esempi rilevanti di analisi e progettazione nei quali l’identificazione delle patologie pregresse e di quelle manifestatesi durante gli eventi sismici sono state la base per la definizione degli interventi di miglioramento strutturale.

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