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Premiazione Simposio Milano per il progetto Pingan Heyue Baicui Agricultural Resort

Nell'ambito delle attività EXPO 2015 si è tenuto un importante simposio sulla relazione tra cibo e progetto di paesaggio.

Durante questo simposio, dove il prof. Valerio Morabito è intervenuto presentando esperienze di progettazione e diadiche sia per la sessione cinese sia per la sessione americana, si è svolta la premiazione del concorso internazionale "Agritecture&Landscape", che premiava progetti realizzate e idee progettuali non realizzate. Al concorso si sono presentati più di 200 concorrenti da diverse parti del mondo.

Tema e obiettivi specifici del Concorso

Il topic AGRITECTURE & LANDSCAPE mira a riflettere sul futuro del paesaggio urbano e periurbano alla ricerca di best practices capaci di promuovere, nell’ambito dell’architettura del paesaggio, efficaci strategie progettuali in grado di attribuire nuovi valori etici, economici e sociali al territorio, riconnettendo il fabbisogno nutritivo, il comfort ecologico ambientale e la qualità della vita all’insediamento urbano. Di fronte alle difficoltà che i nostri tradizionali sistemi urbani stanno vivendo a causa degli importanti cambiamenti economici, ecologici e sociali, proprio le città saranno infatti chiamate a dare risposta ai problemi derivanti dalla sempre maggiore densificazione. È in questo ambito che AGRITECTURE & LANDSCAPE, accogliendo l’obiettivo di EXPO 2015 e rispondendo ai principi della Convenzione Europea del Paesaggio e delle conseguenti strategie adottate dall’Unione Europea a partire dal 2013 (ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems) che interpretano il paesaggio come vera e propria risorsa per la nutrizione del pianeta, proponendo un punto di incontro/scambio tra progetti capaci di promuovere evoluzioni contemporanee: dalle infrastrutture verdi alle vertical farms, dalle costruzioni verdi fino alle più recenti esperienze di neo garden city complex. AGRITECTURE & LANDSCAPE ricerca strategie progettuali che sappiano soddisfare le sempre più crescenti necessità dell’umanità: una città compatta, densa, ma soprattutto fertile, in cui la componente vegetale non giochi solamente un ruolo estetico, ornamentale e di arredo, ma anche e in special modo funzionale, poiché il paesaggio urbano può essere in grado di far fronte a bisogni concreti di benessere e produzione.

Fare paesaggio costituisce un’azione ambientale e culturale insieme, strumento di attuazione di politiche tanto ecologiche quanto sociali. Senza mettere in conflitto città e campagna e nondimeno contrastando i fenomeni di urbanizzazione incontrollata e consumo di suolo, si desidera indagare il confine, effimero, eppure talvolta troppo rigido, tra agricoltura e architettura, tra ruralità ed ambiti urbani, auspicando l’ingresso, il ritorno, della prima in questi ultimi.
È possibile pensare a città autosufficienti? Tetti, pareti cieche, nodi infrastrutturali
possono rappresentare terreno fertile per progetti verdi all’interno dei centri urbani? La ruralità nell’urbanità è perseguibile solo attraverso un’elevata “tecnologizzazione” di quest’ultima?
Il paesaggio rappresenta una risorsa viva ed in continua mutazione, la cui comprensione permette la realizzazione in simbiosi di forme integrate di insediamento e coltivazione, che già nella nostra tradizione hanno dato origine ad esempi di “agritectura”; essi rappresentano certamente un bagaglio culturale cui attingere ed un ausilio alla definizione di ulteriori vie percorribili.

Alla luce dell’importantissimo evento che coinvolgerà in primis Milano, ma anche tutto il nostro Paese, non senza risvolti, crediamo, anche nel panorama internazionale, AGRITECTURE & LANDSCAPE intende promuovere, proprio nell’ambito di EXPO Milano 2015, processi di riappropriazione della natura nei confronti delle città.

Il Simposio Internazionale e AGRITECTURE & LANDSCAPE AWARDS desiderano premiare e diffondere progetti di architettura del paesaggio che coniughino agricoltura, paesaggio e architettura sia con interventi a grande scala, riguardanti interi brani di città e spazi pubblici, sia attraverso esperienze più prettamente architettoniche in cui la vegetazione venga utilizzata come materiale costruttivo, e non solo ornamentale, perseguendo obiettivi di biodiversità, sostenibilità e produzione agroalimentare.

APS spin off UNIRC e APS Shanghai Office hanno vinto il primo premio per la categoria che premiava le idee progettuali non realizzate con il progetto per un parco agricolo-turistico Pingan Heyue Baicui Agricultural Resort, già vincitore di concorso in Cina. I progettisti sono: Valerio Alberto Morabito,Shuping Xiang, Junxin Zhu, Debora Gallina, Stefania Condurso, Alessia Latella, Maria Teresa Nucera, Ida Tripodi, Vittorio Policaro, Gianluca Patanè, Francesco Nasso, Gianfranco Salemi Scarcellacon, Francesco Belligerante. La giuria ha espresso un giudizio nel quale si evince l'approccio sistemico al progetto paesaggistico che integra turismo, reti d'acqua, fitodepurazione e spazi verdi secondo principi di sostenibilità. Il progetto risultava coerente e completo in tutte le sue parti, denotando anche una importante qualità del design del paesaggio dell'architettura e dell'agricoltura.

Relazione presentata per il concorso

La costruzione di un nuovo parco di circa 50 ettari, ha una difficoltà che sta nelle diverse scale di intervento. Legare le architetture con il sistema principale del paesaggio, creare i sistemi di fitodepurazione, disegnare le nuove landform che strutturano la morfologia del parco, sono stati i temi principali del processo di design dell'intero parco.

Quando ci si confronta con la scala di un parco di 50 ettari circa, si cerca di individuare i punti cardine del contesto per strutturare una strategia adeguata. In questo caso si è partiti da una analisi dei canali esistenti, unici elementi che avrebbero resistito ad una totale cancellazione delle condizioni esistenti. In Cina è incredibile assistere alla velocità dei cambiamenti, e il processo di progettazione dell'intero parco si sta drammaticamente confrontando con questa velocità. Partendo dunque dai canali esistenti, avendo in mente alcuni concetti connessi alle promenade delle città tradizionali d'acqua cinesi, si è deciso di strutturare il parco con una spina dorsale che va da nord a sud, in modo da disegnare un confine del canale esistente capace poi di generare l'intero parco.

Si è poi pensato di costruire, lungo questa traccia progettuale, una serie di spazi: l'entrata al parco a sud, la successione degli spazi dei resort legati all'agricoltura e la SPA a est della Promenade. A ovest si sono disegnate una serie di isole che contengono il parco dei bambini, le serre espositive e il frutteto per attività turistiche. L'intera promenade è lunga circa 700 metri. Una serie di assi che vanno da est ad ovest, completano la griglia dell'intero sistema del parco. L'entrata al parco è caratterizzata da un edificio per l'accoglienza dei visitatori ed un ristorante che servirà esclusivamente prodotti a km zero. Sulla sponda del canale che costeggia la piazza di ingresso nella parte ad ovest, si trovano una serie di dock che verranno utilizzati per organizzare un mercato sull'acqua di prodotti agricoli anch'essi a km zero. Dopo l'entrata si trovano nell'ordine un primo resort, la SPA strettamente disegnata e connessa con la produzione di piante officinali e per il benessere del corpo, e un ultimo resort nella zona a nord. Tutti i resort hanno un legame inscindibile con l'agricoltura.

Nella parte centrale del progetto vi è la presenza di due green houses che formano il cuore rappresentativo del progetto, all'interno delle quali si trovano funzioni di esposizione di nuove tecniche agricole. Connesse a questi edifici si trova l'isola con una vegetazione strettamente "naturale" che serve anche da zona per la pesca. La parte a nord del progetto è caratterizzata da un frutteto realizzato su dei terrazzamenti a secco di circa un metro di altezza. Nella parte terminale trova spazio un piccolo coffee bar connesso ad un dock per l'attracco di piccole imbarcazioni turistiche. Il parco è completato da uno spazio dedicato ai bambini, in cui un edificio si connette ad un sistema di orti didattici. Un parco tematico dedicato è stato pensato in relazione alla produzione del baco da seta, in quanto le coltivazioni presenti in questa zona erano prevalentemente legate alla produzione delle foglie per i bachi da seta. Un sistema di fitodepurazione delle acque è presente nella parte a nord del parco, mentre lungo tutti i canali si è organizzata una fascia di vegetazione capace anch'essa di depurare le acque.

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